26 Mar Mannaggia è vero
Durante il commento della mia ultima partita ad Eurosport di #playoff di Basketball Champions League tra New Basket Brindisi e #Tofas [16 marzo 2021], mi sono ritrovato a commentare un evento finale di difficile interpretazione.
Quello che è accaduto è una situazione singolare e difficile perché in pochi secondi accadono una serie di eventi in cui il protagonista è la terna arbitrale.
Sarebbe facile giudicarla e rimanere sull’errore commesso da uno degli arbitri ma il desiderio di #imparare cose nuove e #migliorare quello che faccio è sempre stato il mio il mantra.
Per questo motivo, il giorno dopo faccio vedere questa clip video ad una persona con una lunga esperienza da #arbitro – nonché un amico (Roberto Chiari, istruttore Fiba) – proprio per avere un punto di osservazione diverso dal mio. Senza entrare nello specifico tecnico-cestistico della sua lettura, mi rendo conto che nonostante io abbia giocato più di 30 anni #basket ci sono cose a cui avevo dato poca importanza.
La sua interpretazione mi ha portato a cogliere cinque dimensioni da me non considerate:
- la conoscenza specifica del regolamento;
- la conoscenza situazionale del gioco da parte dell’arbitro, detta gaming-awareness che permette di anticipare e quindi essere preparato per quello che potrà accadere;
- la gestione dell’errore dell’arbitro, cioè la capacità di lasciarsi alle spalle ciò che è accaduto per essere concentrato sull’azione successiva;
- la partita nella partita che sta vivendo l’arbitro nel cercare la giusta soluzione per la gara e per il prosieguo della sua carriera perché anche lui viene valutato;
- la possibilità di ricorso della squadra penalizzata dalla scelta dell’arbitro.
Cosa mi porto a casa? Che non si smette mai di imparare ma per farlo bisogna fare un passo indietro, sospendere e mettere in discussione le nostre competenze e con umiltà e curiosità ascoltare l’altro cercando con apertura e flessibilità di apprendere.
Anche a te sono capitati dei momenti #mannaggiaèvero?